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mercoledì 5 dicembre 2012

Le otiti...mamma mia che male...


Quando improvvisamente il nostro bimbo è irritabile, piange, si sveglia più volte durante la notte, si tira l'orecchio, ha la febbre... Si potrebbe trattare di otite, un'infiammazione dell'orecchio medio molto frequente nei bimbi piccoli, che spesso compare un raffreddorino che ha intasato il piccolo. E' più frequente tra i 6 mesi e i 2 anni, causata soprattutto da batteri - il "famigerato" Streptococcus pneumoniae è il principale responsabile dell'infezione - ed è facilitato dall''età, la stagione (inverno e inizio primavera), la frequenza all'asilo nido (che facilita il contatto e la diffusione dei batteri e dei virus), l'esposizione al fumo di sigaretta, l'inquinamento ambientale, la presenza di fratelli, l'uso del ciuccio e più banalmente dalla risalita di muco nel caso di nasino intasato o tosse grassa.

  • limitare l'esposizione dei bambini ai batteri/virus che causano malattie respiratorie: quando possibile, i bambini piccoli non dovrebbero frequentare l'asilo nido, almeno nei periodi di massimo rischio di contagio o quando praticamente la classe è flagellata.
  • abolire il fumo passivo: il fumo di sigaretta causa irritazione delle alte vie respiratorie ed è stata dimostrata un'indubbia relazione tra abitudine al fumo dei genitori e aumento del rischio di otite media acuta nei bambini; secondo dati recenti, infatti, il fumo passivo in casa aumenta del 66% il rischio di otite;
  • evitare l'uso del ciuccio: l'uso del ciuccio dopo i primi 6 mesi di vita è controindicato, perché predispone il piccolo allo sviluppo di otiti. Non sempre ovviamente questo è di facile applicazione ma visto che anche i dentisti sconsigliano l'uso prolungato del ciuccio, tentar non nuoce.
  • allattare al seno: per almeno 3 mesi, meglio se più a lungo, il neonato dovrebbe essere allattato solo al seno; il latte materno è dotato infatti di proprietà antibatteriche, antivirali e antiparassitarie; la posizione in cui il piccolo viene tenuto durante la poppata e i movimenti della bocca durante la suzione esercitano un ulteriore effetto positivo;
  • cercare di prevenire il comune raffreddore: nei bambini un po' più grandicelli, bisognerebbe insegnare a lavare bene e spesso le mani e spiegare che è meglio non condividere posate e bicchieri con i coetanei;
  • eseguire i lavaggi nasali: usando soluzione fisiologica, i genitori dovrebbero lavare bene il naso del bambino, per facilitare la rimozione del muco; i lavaggi nasali non causano alcun problema anche nei bambini più piccoli;
  • soffiare bene il naso: nei bambini in grado di soffiare il naso, è importante cercare di svuotarlo bene e spesso;
  • applicare compresse calde sulla parte che duole: è un rimedio casalingo che aiuta a ridurre il dolore; le compresse non devono però essere bollenti e ovviamente non bisogna esercitare pressione che sarebbe controproducente.
  • fare attenzione alla posizione assunta dal bambino durante l'allattamento e il riposo: se il neonato è allattato con latte artificiale, cercare di tenerlo in posizione diritta e non dargli il biberon da sdraiato; durante il riposo, sollevare leggermente la testa. In questa maniera si può ridurre il dolore.


Nei bambini più piccoli, i primi segni di otite sono spesso irritabilità, pianto e frequenti risvegli notturni. Il sintomo più indicativo è comunque il dolore all'orecchio che si nota nei bambini piccoli poichè si tirano/toccano l'orecchio dolente, talora anche i capelli; il dolore apparentemente si manifesta soprattutto quando il piccolo è sdraiato (durante la notte o il pisolino diurno). L'otorrea consiste nella fuoriuscita di secrezioni dal condotto uditivo esterno, di solito in seguito a perforazione della membrana del timpano, che separa l'orecchio esterno da quello medio; anche in questo caso, niente panico, è una situazione che se trattata con celerità è assolutamente reversibile. Ad accompagnare questo dolore ci possono essere anche altri sintomi come Mal di testa, tosse, rinorrea, sinusite e in alcuni casi anche manifestazioni gastroenteriche come nausea vomito e dissenteria.

Cosa fare!??!?
Prima di tutto se avviene di notte, come al solito, non farsi prendere dal panico. Se il bimbo manifesta i sintomi descritti sopra si tratta probabilmente di otite. Controllare subito la temperatura per escludere anche la febbre. Il trattamento sintomatico del dolore per i bimbi piccoli prevede l'uso di Ibuprofene (ad esempio Nurofen) che sembra essere molto più efficace del paracetamolo per lenire il dolore, e ha comunque un effetto antipiretico. Questo dovrebbe calmare il bambino e permettergli di riposare. Verificate eventuale presenza di secrezioni dalle orecchie ma evitate di toccarle.

Recatevi poi la mattina seguente dal pediatra per far verificare le orecchie e la situazione. A questo punto, valutata la gravità della situazione, il medico potrà consigliarvi di iniziare subito o rimandare la terapia antibiotica di qualche giorno. Se possibile infatti si tende a rimandare l'uso degli antibiotici con un atteggiamento, cosi denominato dei medici, di Vigile Attesa. Si verifica cioè il decorso della malattia nelle seguenti 48 ore per evitare di far assumere subito il farmaco laddove la malattia evolve in positivo in modo spontaneo. Se invece bisogna iniziare subito con antibiotico ricordo che questo deve continuare per ALMENO 6 giorni, anche se scompaiono i sintomi.

Non esistono altri trattamenti per l'otite se non le nostre coccole a attenzioni.
Attenzioni tra le quali devono rientrare questi piccoli consigli per prevenire questa brutta malattia.

mercoledì 7 novembre 2012

Faringite acuta nel bambino


Il termine faringite identifica una patologia dell'orofaringe, con o senza interessamento tonsillare. Praticamente il fondo della bocca visibile dall'esterno
In questo periodo di sbalzi di temperatura, freddo pungente, piogge e soprattutto scuole e asili, la faringite acuta è un motivo molto frequente di visita pediatrica, non raro neanche nell'adulto. In molti casi, la faringite acuta è il risultato di un'infezione virale (virus respiratori) e come tale mostra caratteri benigni e un andamento autolimitante. Tra i batteri, lo streptococco beta-emolitico di gruppo A (SBEA) è di gran lunga il più importante ed è responsabile di più del 30% di tutti i casi di faringite acuta nel bambino con più di 5 anni, con un picco d'incidenza nei primi anni di scuola, mentre è piuttosto raro prima dei 3 anni d'età. Se non trattata correttamente, l'infezione da SBEA può dar origine a complicanze locali e a distanza e a complicanze immunologiche (malattia reumatica, glomerulonefrite) ed è quindi importante identificare correttamente i bambini con faringite streptococcica, per instaurare la terapia (antibiotica) più appropriata. Solitamente la forma virale si presenta maggiormente all'inizio della stagione fredda, è a rapida diffusione e tende a colpire sopratutto i familiari, con il rischio di ricircolo all'interno del nucleo. La forma batterica invece è meno infettiva, si presenta nel tardo inverno e si diffonde più difficilmente tra i familiari.
Il sintomo principale lamentato dal bambino con faringite acuta è il mal di gola (faringodinia), cui si affiancano sintomi e segni che, seppur in teoria variabili al variare della causa, spesso si sovrappongono, almeno parzialmente. Di conseguenza, porre diagnosi d'infezione virale o batterica con la sola valutazione clinica è spesso difficile e rischia di portare a scelte terapeutiche non corrette. In linea di principio, quando l'eziologia è virale, la faringite acuta si manifesta con un esordio graduale e spesso, oltre che mal di gola, il bambino mostra concomitante coinvolgimento delle vie aeree superiori, con tosse, starnuti, rinorrea; può essere presente congiuntivite, non rara la diarrea; la febbre è assente o lieve. All'esame del cavo orale, si può osservare arrossamento. La faringite acuta da SBEA, per contro, si caratterizza per l'esordio acuto, la dolore intenso, l'assenza di altre patologie acute a carico dell'apparato respiratorio, la comparsa di febbre elevata, che possono essere accompagnati da mal di testa, nausea, vomito e dolori addominali; l'esame del cavo orale rivela arrossamento, le tonsille sono gonfie e con placche, i linfonodi cervicali aumentati di dimensioni e dolenti alla palpazione. Manca la tosse. 
Quindi una prima possibilità di valutazione sono principalmente la presenza o meno di sintomi come naso che gocciola e tosse, ma poca febbre (virale) oppure l'ingrossamento delle tonsille con febbre alta (batterica).

È infatti fondamentale l'uso coerente di antibiotici e di farmaci sintomatici, ricordando come le linee guida nazionali raccomandano la terapia antibiotica (da prescrivere non appena viene posta diagnosi) solo in caso di infezione da SBEA ben documentata dal punto di vista microbiologico. Il farmaco d'elezione per la faringite streptococcica è rappresentato da penicillina o, in alternativa, da amoxicillina (con o senza acido clavulanico) o da cefalosporine di II generazione.
Ricordiamo che gli antibiotici sono ASSOLUTAMENTE inefficaci contro le infezioni virali, ma anzi controproducenti. Indipendentemente dall'eziologia della faringite, è da perseguire un buon controllo della sintomatologia dolorosa che, nel bambino, soprattutto se piccolo, causa fastidio, difficoltà a deglutire (quindi anche ad alimentarsi e a bere), agitazione e malessere; le linee guida a questo proposito raccomandano la somministrazione di paracetamolo, molecola efficace per il trattamento del dolore e della febbre associata a malessere e caratterizzata da un buon profilo di sicurezza.
La scelta della terapia antibiotica spetta solamente al medico (pediatra) e non deve essere assolutamente iniziata per scelta dei genitori o farmacisti. Vietatissimo l'uso dei cosidetti "avanzi"; rimasugli di antibiotici da precedenti terapie e non utilizzati completamente.
Ricordiamo inoltre che sopratutto gli sciroppi e le sospensioni orali antibiotiche non possono essere conservate a lungo dopo l'apertura e la preparazione del prodotto.
Dal farmacista invece è bene farsi consigliare la terapia sintomatica, in particolare quella analgesica e antipiretica.
Infine le classiche strategie Non farmacologiche, ma assolutamente valide sono:

  • riposare: sonno e riposo (anche della voce) facilitano il recupero, sia nel bambino febbrile sia in assenza di febbre;
  • bere molto: soprattutto acqua, per mantenere la gola ben umida e prevenire la disidratazione (soprattutto in caso di febbre elevata e di sintomi gastro-enterici);preferire alcune bevande che danno sollievo al dolore: i liquidi tiepidi (brodo, tè deteinato, tisane tiepide con miele) aiutano a ridurre la sensazione di fastidio/bruciore e di dolore alla gola; sono inoltre utili alcuni rimedi freddi (ghiaccioli, ma anche semplici cubetti di ghiaccio);
  • fare gargarismi: acqua tiepida e sale danno sollievo momentaneo; ovviamente questi sono riservati a bambini più grandicelli e adulti.
  • umidificare l'ambiente: l'aria secca non fa che peggiorare il mal di gola; un umidificatore o un bagno caldo (ricco di vapore) permettono di ridurre l'irritazione locale; evitare di esagerare con sostanze per nebulizzatori che possono irritare in alte concentrazioni.
  • evitare gli agenti che possono causare irritazione delle mucose: il fumo passivo è sempre da evitare; le sostanze usate per la pulizia degli ambienti domestici possono irritare ulteriormente la gola e peggiorare i sintomi locali. 

Ferie con i Bimbi...

Le ferie con i bambini piccoli non sono sicuramente le classiche ferie tutto relax che si potevano fare prima.
Se a casa la vita sembra rivoltata, le ferie sono addirittura stravolte. Tutto saranno tranne che rilassanti giornate di vacanza!
Ovviamente la situazione cambia in base al numero di bambini e alla loro età. come al solito parlerò per esperienza personale di una vacanza fatta con 2 bambini di 20 e 5 mesi rispettivamente.

Anche quest'anno abbiamo deciso di recarci al mare a Igea Marina. Scelta dettata da alcune priorità, tra cui:
- Viaggio obbligatorio in auto; questo poiché con bambini piccoli la quantità di oggetti da dover portarsi appresso è spropositata. Quindi viene preclusa qualunque possibilità di usare aereo o treno.
- Distanza non eccessiva in quanto la resistenza dei bambini in auto non è altissima e gli stessi genitori non desiderano guidare per troppe ore.
- Luogo adatto ai bambini; la riviera è senza dubbio molto organizzata anche per i bambini, in particolare proprio Igea Marina.
- Alberghi adatti a ospitare bambini piccoli. Sembra una banalità ma non è cosi. Anche alberghi rinomati e di lusso, possono non essere adatti ad accogliere i nostri piccoli, come ad esempio avere accesso a pranzo e cena in orari leggermente anticipati, preparazione di pappe e passati adatti ai più piccoli, stanze abbastanza spaziose e dotate di culle o lettini, ascensori in grado di accogliere agevolmente i passeggini.
- Il tutto ovviamente ad un costo abbordabile. In Italia anche questa caratteristica non è proprio banale ne comune. E la stessa Riviera offre una gamma di prezzi molto, molto variabile.

La nostra scelta è caduta per il 2 anno consecutivo sull'Hotel Euro.
Piccolo albergo di Igea Marina, posto in prima fila sul mare. Assolutamente consigliato per i bambini, poichè perfettamente attrezzato per loro, ovvero:
- Cucina disponibile per la preparazione di pappe e passati vari
- Frigo e microonde a disposizione per gestione di latte e biberon
- Per i più piccoli possibilità a di accedere al ristorante prima dell'orario standar
- Piscina riscaldata di dimensioni adeguate per il numero di clienti, e con zona poco profonda
- convenzione con l'antistante "bagno Guerrino" per usufruire della spiaggia.
Questo il sito dell'Hotel.
Hotel Euro
Non ho alcuna convenzione attualmente, ma magari se un po di persone cominciano a dire di averlo conosciuto tramite questo Blog, magari uno sconto alla fine lo accorderanno ^^.

Quest'anno le difficoltà sono raddoppiate per al presenza dei 2 bambini. Ma alla fine in qualche modo siamo riusciti a sopravvivere.
La parte più difficile è stata di sicuro la notte.
Fare dormire 2 bambini piccoli insieme nella stessa stanza di albergo, con tutte le emozioni e agitazione che una vacanza instilla in loro è stata una sfida durissima. Se i vostri figli sono già abituati a dormire nella stessa stanza magari questo per voi non sarà un problema... ma un bimbo di 4 mesi con uno di 18 non sono propriamente una accoppiata vincente.
Puntualmente il risveglio di uno provoca il risveglio del secondo, che ovviamente sarà di cattivo umore. Il tentativo di riaddormentare uno potrà innervosire l'altro e cosi via...
Negli ultimi giorni eravamo giunti al compromesso per cui mia moglie saliva in camera con il primo, più grande, mentre io cercavo di tranquillizzare il secondo nella hall.

Un aiuto, piccolo per noi, ma fondamentale per degli amici con il loro bambino, veniva dalla passeggiata che si può fare a Igea. Una lunga camminata con i passeggini dopo cena poteva far rilassare i bambini e nei casi più fortunati, indurli al crollo sul passeggino. E si dimostrava anche salutare per i genitori per smaltire la buona e abbondante cena dell'albergo.

Da dimenticare però qualunque momento libero. Unico istante che potevamo essere un po' scarichi era il primo pomeriggio, quando entrambi i bambini facevano il pisolino. Ma ovviamente almeno uno dei due genitori doveva stare di guardia in camera, mentre l'altro poteva magari permettersi quell'oretta di relax, ma da solo. Quindi sinceramente poco appagante, utile solo per ricaricare un po' le batterie. Scordatevi cruciverba, libri e altri passatempi solitari. Il tempo sarà pienamente occupato da castelli di sabbia, bagnetti e tuffi in piscina. Non che la cosa sia sgradevole, anzi, ma come dicevo all'inizio è uno stravolgimento completo della vacanza che facevamo prima di divenire genitori.
Anche le gite fuoriporta o culturali sono da valutare attentamente in relazione a quanto i bimbi possono sopportarle o parteciparvi.

Il tutto deve essere rivisto e rivalutato come momento in cui dedicarsi e legarsi al proprio bimbo. Lavorando non si ha mai tutto questo tempo da dedicare ai bambini. Anche le ferie a casa portano solitamente tanti impegni che comunque ci separano temporaneamente da loro. Invece la vacanza fuoricasa ci permette di stare a contatto con i nostri piccoli e magari farci riscoprire la gioia di giocare e dedicarci a loro, che lo stress del lavoro e della vita quotidiana ci può aver affievolito o negato.

mercoledì 25 luglio 2012

Il mio allattamento


Mi piacerebbe che la mia esperienza possa diventare di supporto per qualche mamma e papa', risparmiando loro qualche senso di colpa.
Sicuramente sara' l'occasione per sfogarmi un po'...
Durante la mia prima gravidanza ero certissima che avrei allattato il mio bambino, perché il latte materno e' l'alimento perfetto per il neonato, perché crea un legame unico tra madre e figlio, e' economico, e poi e' naturale...beh, forse ad alcuni suonano famigliari queste frasi....ero anche convinta sarebbe stato facile...controlli che il bambino sia bene attaccato, devi sentire deglutire, lo allatti a richiesta, senza pesarlo ogni volta, per non stressati troppo....insomma due letture qua e la, il corso pre-parto con tanto di videocassetta sul tema e via il gioco e' fatto...dopotutto siamo state create per farlo..
...la realtà dei fatti e' stata un po' diversa....nasce il mio bambino e fortunatamente dopo mezz'ora, ancora in sala parto, mi permettono di allattarlo...si attacca subito benissimo...e beh, me l'avevano detto che e' la cosa piu naturale al mondo....fa un po' male...ma pazienza...
...finalmente in camera con il mio pupotto....ovviamente mi dicono...allattalo tutte le volte che lo richiede....e il mio piccolo inizia a dormire....appena apre per sbaglio un occhietto lo attacco e lui rifiuta schifato....mentre il dolore aumenta e compaiono dei taglietti ...ragadi scoprirò poi...ma se dorme cosa faccio?...chiedo timidamente....no...non
lo svegliare dice l'ostetrica lui sa regolarsi....ogni 2/3 ore lo svegli lei...il pediatra....ma la notte non deve mangiare...se non si sveglia lo faccia lei ogni 2 ore e mezzo....la puericultrice.....????....nel frattempo il mio batuffolo inizia e riprendersi e a ciucciare tantissimo....lo attacco e va avanti anche per 40 minuti....le mie ragadi peggiorano ma resisto...ma non e' un po' troppo 40 minuti per parte? Chiede una infermiera compassionevole a un' ostetrica...e' l' allattamento a richiesta...le risponde....intanto il calo ponderale e' un po' troppo pronunciato...diamogli l' aggiunta...sentenzia il pediatra...e io in lacrime con il mio fagottino in braccio...che per altro non avevo ancora sentito piangere...e quel brutto biberon....tralascerò la parte in cui l'ostetrica tarocca la doppia pesata e fa risultare che il piccolo abbia mangiato 10 grammi da me cosi mi tolgono l'aggiunta..e la sua collega che strizzandomi un capezzolo mi dimostra che latte ne ho...sorvolerò anche sulle raccomandazioni...mangi molto....beva molto....riposi molto....prenda " multicentrum materna"...beva l'integratore "piu' latte"....
..la prima settimana a casa...un idillio...il ranocchietto poppava circa 40 60 minuti e poi crollava addormentato....la seconda un inferno....il ranocchietto poppava circa 40 60 minuti, poi non crollava addormentato....una volta messo giù nella carrozzina urlava come un indemoniato...e smetteva solo se preso in braccio....e io stupidamente non capivo cosa avesse....
lei ha poco latte...sentenzia la pediatra....faccia la doppia pesata e se non mangia almeno 80 grammi per 8 volte gli dia l'aggiunta....naturalmente...mangi molto, beva molto, dorma molto, prenda "multicentrum materna", beva l' integratore "piu' latte"...morale della favola a 20 gg il mio piccolo beveva gia' l'artificiale...e tutti...noooo....ma attaccalo di piu...ma tiratelo fuori con il tiralatte, fai cosi'...e ancora... che peccato... mangia molto, bevi molto e compagnia bella....almeno tira i primi tre mesi.....a 2 mesi e mezzo il mio batuffolo ha avuto pietà di me e in barba a tutti ha deciso che non voleva piu il mio seno....sono rinata...piu tempo per me, per il mio bambino e mio marito...notti non piu' insonni...
A farmi visita senza piu spostarsi pero' e' stato il senso di colpa...indotto aggiungerei...quella brutta sensazione di aver sbagliato qualcosa, di essermi arresa troppo presto, di aver fallito..Fallito nella cosa piu naturale di questo mondo....senso di colpa cosi' assurdo che mi ha fatto rimuginare sul perché non ce l'avessi fatta....non bevevo abbastanza...non dormivo abbastanza e non gli fornivo spesso il seno...
Arriviamo cosi' alla mia seconda gravidanza...convinta di non essere fisicamente predisposta all'allattamento...voglio comunque impegnarmi al massimo per dare al mio bambino quel latte di mamma che fa cosi' bene, e' cosi' naturale ed economico, bla, bla, bla.
Mi documento ancora di piu'.....e mi preparo ancora meglio...con la maturita' di saper riconoscere senza senso di colpa il momento di passare al latte artificiale....il mio secondogenito mi e' d'aiuto...gia il primo gg urla dalla fame...e io tra compassione e panico...lo attacco ogni ora per tutta la notte e arriva il latte...mangia ben 35 grammi il mattino seguente!!! A casa un idillio...cresce 7 etti in 20 gg...sia fiera di lei...questi 7 etti sono solo merito suo...sentenzia la pediatra...a una me perplessa...
...sorvolerò sulla fatica delle poppate notturne...sul poco riposo per via del mio primo bambino...sul mio seno che progressivamente si sgonfia e tutti a dirmi che latte ne ho...sul piccolo sempre piu' irritato....le doppie pesate...beh...contro il parere di tutti e a malincuore cedo all' artificiale...dopo 2 mesi e mezzo... E dopo ancora 1mese di allattamento misto il piccolo mi tradisce con il biberon...insisto con il tiralatte e poi il latte di mamma se ne va e ritorna il senso di inadeguatezza....
A questo punto qualcuno pensera'...colpa tua..dovevi..potevi...qualcun'altra invece...beh hai fatto il tuo dovere....ma permettetemi lo sfogo....

Mi sembra che l'allattamento al seno sia diventato una moda che rasenta l'estremismo...tutti a battere il chiodo in modo ossessivo senza ragionare sul bene della mamma e del bambino...il bene reale non quello scritto sui libri di biologia...la produzione di latte e' si una risposta naturale del nostro fisico ad una situazione..ma in quanto naturale varia da persona persona...come diversa e' la capacita' fisica e psicologica di adattarsi a una situazione nuova...personalmente ritengo ci siano donne naturalmente predisposte all'allattamento, per le quali tutto si svolge senza grossi scossoni e come dovrebbe essere ed altre meno portate...fosse anche per stile di vita e caratteristiche personali...siamo esseri umani...non mucche!! ...trovo svilente e ingiusto, da mamma che purtroppo ha allattato poco, trovare scritto su ogni prodotto per l'infanzia..."l'allattamento al seno e' da preferire fino al sesto mese e oltre" ( colgo l'occasione per ringraziare la mellin x la sia dicitura piu' political correct)....e tutte quelle mamme che non possono allattare del tutto?
Odio anche la faccia di quelle persone che si struggono di dolore quando, rispondendo alla loro unica domanda, sveli che il bimbo beve l'artificiale...
Trovo anche stupido l'orgoglio di certe mamme per ogni grammo del loro latte ingerito dai piccoli...donne che allattano 12 volte al gg anche a sei mesi..che non danno ciucci ai  loro piccoli perché le ostetriche le hanno terrorizzate...che vanno in crisi davanti alla prima pappa dei figli....
Non capisco proprio perché si scada in questa ossessione per il seno che diventa palese mancanza di rispetto verso chi deve/ vuole operare una scelta diversa....cosi' si alimenta solo il senso di colpa delle madri che ...come me continuano a cercare dove hanno sbagliato...mentre lo sbaglio non c'e'...c' e'solo la scelta amorevole di una donna per il suo bambino...anche quando ai piu' sembra sia scelta per il proprio vantaggio personale...
Insomma...pensiamo tutti un attimo, prima di parlare..a prescindere...e a chi si trova nella mia situazione....Pazienza...tutto passa prima o poi!!

lunedì 11 giugno 2012

Prima uscita d'estate alle "sagre di paese"

Con l'arrivo dell'estate fanno la loro comparsa anche le feste di paese, da quelle dei vari partiti, a quelle degli alpini, delle associazioni e cosi via.
Alla fine è sempre la stessa cosa, ma in alcune magari si riesce ad ascoltare della buona musica, magari di qualche band emergente e solitamente si mangia un buon panino con salamina e birra.
Inoltre sono spesso un'ottima occasione per poter uscire con i bambini. in quelle meglio organizzate infatti non è raro trovare gonfiabili o altre attrazioni per i bambini.
Sabato quindi abbiamo deciso di andare alla prima festa di questa estate... nessuna organizzazzione a priori, semplicemente deciso in serata stessa "dai, invece che preparare cena andiamo fuori a mangiare!".

Scelta forse coraggiosa con 2 bambini piccoli, ma alla fine non si può fare la vita dei reclusi, quindi via. Puliti e vesititi i bimbi, puliti e vestiti noi, caricato passeggino e seggiolino da tavolo, 2 borse cambio (una per bimbo), macchina carica modello ferie estive e si parte.
L'idea in principio era ovviamente quella di farsi una bella passeggiata, ma il tempo un po incerto e l'aria frizzante ha spento l'iniziativa verde sul nascere.

Si arriva alla festa... e i presupposti non sono dei migliori. Festa semideserta, parcheggio vuoto, profumo di carne alla brace poco incisivo. Ma almeno i bimbi sembravano ben felici di questo fuoriprogramma serale.
Seduti al tavolo, senza attese ne grandi ricerche, visto che era per 2/3 vuota, si ordinano i soliti piatti da festa di paese: piatto di spaghetti al ragù e panino con salamina per G., formaggio fuso, patatine e fritto misto per i grandi...
G. aveva una fame da lupi, nemmeno il tempo di mettergli il piatto davanti per tagliare gli spaghetti che si è arraffato con la mano qualche filo da menttersi in bocca. Peccato che il sugo al ragù e i pantaloni bianchi scelti dalla mamma per l'occasione non andassero molto daccordo.
Peggia ancora quando sono arrivate le patatine, che ne hanno catalizzato attenzione e desiderio. Ma in effetti la pasta non era un gran che...
Salamine scarse anche quelle, cotte male, e sopratutto senza pane!!! Sacrilegio!!!

Vabbè, prima aprte serata un po scarsa, si decide per un giro in piazza. Ma appena alzati e sistemati comincia a piovigginare. Di corsa alla macchina, tempo di salire smette di piovere. Oramai saliti si va in piazza in macchina per fare comuqnue un giretto li. Visto il tempo che sembra clemente si scende per un giretto.
Primo bar in chiusura (sabato sera...mah...) secondo pieno in quanto trasmetteva la partita degli europei (e non giocava nemmeno l'italia...) terzo con banda davanti che suona a volume assolutamente improponibile per i bimbi... finalmente ne troviamo uno dove fermarsi, anche perchè nel frattempo si era fatta F. pappatime. Quindi mentre io e G. si andava furoi a fare passeggiata, F. si godeva i suoi 200 e passa ml di latte.
Ma nemmeno in tempo per dire di aver recuperato nella seconda aprte della serata che si scatena il diluvio... Quindi il papà, con G. in braccio seponto sotto una copertina si immolava lungo la strada per raggiungere la macchina e portarla davanti al bar per caricare mamma e piccolo.
Rare volte ho preso tanta acqua come sabato!!!

Alla fine, un sabata sera che voleva essere di relax e svago si è tramutato in un tour de force non indifferente. Ma alla fine i bambini si son divertiti, fortunatamente non hanno preso freddo e questo è quello che conta. Inoltre, se ci siamo riusciti anche contro interperie e locali chiusi, sicuramente riusciremo a goderci serate più tranquille alle prossime feste.
E' importante ricordarsi che i bambini sono un impegno ma non devono essere un impedimento, anzi, ci completano la vita e i suoi appuntamenti. Cerchiamo di goderceli!
E questa volta magari meglio ricordarsi anche un buon repellente per insetti adatto ai bambini. Quello a ultrasuoni non si è rivelato un espediente efficace. Quindi se la vostra zona è infestata di zanzare, meglio un buon repellente naturale e delicato.

Mmmm... quel piatto di spaghetti sarà mio!!!





venerdì 18 maggio 2012

Aspiratori nasali

Gli aspiratori nasali sono di nmila modelli e marche diverse, ma la loro struttura è praticamente sempre la stessa: sono composti da un corpo principale, a cui si attaccano dei beccucci intercambiabili, che vanno appoggiati alla narice del bimbo e che svolge il compito di aspirazione e raccoglimuco, e un tubicino flessibile con una bocchetta di aspirazione che useremo per aspirare le secrezioni nasali senza che queste ci finiscano in bocca a noi.



Prima di procedere ad aspirare è necessario prima di tutto diluire le secrezioni tramite acqua fisiologica. Anche questa dispobile i diverse forme, dai flaconcini morbidi monodose agli spruzzatori e nebulizzatori con e senza gas. Validissimo anche il boccettino da 250 di fisiologica e una siringa per aspirare e spruzzare nel nasino. Costo minimo, massima efficacia.
Io personalmente mi sento di consigliare i flaconcini per la loro praticità e per l'igiene, ma è fuor di dubbio che come soluzione è sicuramente più costosa rispetto a quella con flacone e siringa.
Sconsiglio invece quelli spray, vanno bene per ragazzi e adulti, ma non per i nostri piccoli.
Dopo aver bagnato per bene la narice, appoggiare la punta dell'aspiratore all'ingresso del nasino (non serve e non bisogna andare in profondità, attenzione!), quindi aspirare attraverso la bocchettina.
Meglio aspirare in maniera costante e regolare, inutile fare sforzi sovraumani da farci uscire gli occhi dalle orbite.
Nel caso fosse particolarmente intasato o denso il muco, diluirlo ulteriormente con la fisiologica.
La procedura va fatta ovviamente in entrambe le narici.
Fare attenzione alla sicurezza del bambino. I rischi sono  minimi, ma se non accetta di buon grado il trattamento e continua a dimenarsi, bisogna tenergli ben salda la testa onde evitare che possa farsi del male contro la punta dell'aspiratore.
Sarebbe molto meglio riuscire a coinvolgerlo nell'operazione e fargliela accettare come un gioco. Anche perchè comunque alla fine della stessa proverà sicuramente sollievo dal naso un po' più libero, e questo non può che essere un ottimo rafforzatore positivo.
Inoltre se dovesse piangere perchè non vuole essere "aspirato", le lacrime non faranno altro che aumentare la secrezione, andando a diminuire l'efficacia del trattamento...

Una raccomandazione: cambiate sempre, dopo ogni "trattamento", i beccucci di aspirazione.

Buona aspirazione nasale a tutti...

Un raffreddore...no panic!

L'aria frizzante della primavera può portare facilmente a piccoli e fastidiosi raffreddori. E se per gli adulti diventa semplicemente un gran fastidio e consumo di fazzoletti, per i nostri piccoli bimbi può essere una brutta seccatura.
Tralasciamo ovviamente tutto quello che riguarda l'influenza e le patologiè più serie, qui mi riferisco al puro e semplice raffreddore da infezione di Rhinovirus.
E' in assoluto la patologia più diffusa, e colpisce in particolar modo i bambini, a causa della facilità con cui si diffonde il virus, via aerosol o per contatto (non solo diretto ma anche attraverso i giocattoli per esempio).
Normalmente non porta con se gravi conseguenze, se non in seguito a complicazioni o per patologie già presenti come asma o bronchiti croniche.
Il raffreddore non porta in dote nemmeno febbre e dolori muscolari; se si dovessero presentare allora siamo di fronte all'influenza, patologia più grave che va seguita con più attenzione.
Non esistono cure efficaci e non esistono terapie preventive contro il raffreddore; unica difesa è l'igiene, dal semplice gesto di lavarsi sempre le mani a quello di non stare intorno a persone infette. Ovviamente entrambe le pratiche non sono semplicissime per dei bambini piccoli. Di per se la patologia ha un decorso spontaneo di guarigione nell'arco di 7/10 giorni, semprechè ovviamente il bambino sia accudito e non esposto ad agenti atmosferici che potrebbero peggiorare la situazione.
Le cure sono tutte sintomatiche, ovvero si vanno a lenire i sintomi del raffreddore, soprattutto la congestione nasale che tanto irrita i piccoli e impedisce un buon riposo notturno.
Inutile e soprattuto DANNOSO ricorrere ad antibiotici. Non servono a nulla, se non a indebolire le difese immunitarie del bambino, danneggiare la flora intestinale e selezionare ceppi di batteri resistenti. Gli antibiotici vanno somministrati solamente sotto prescrizione medica per patologie derivanti da batteri o funghi. Contro i virus non servono a nulla.
Cosa possiamo fare quindi per rendere più leggero possibile il decorso di questo brutto e cattivo raffreddore?
Prima di tutto evitare al bambino bruschi sbalzi termici, allontanando il rischio di complicazioni.
Per la congestione nasale, dicevamo il sintomo piu' fastidioso:
1) per favorire il riposo, puo' essere utile porre un cuscino/degli asciugamani arrotolati sotto il materasso di culla/lettino, in modo che testa e spalle rimangano leggermente innalzate rispetto al resto del corpo,
2)  in caso di bambini piccoli, non in grado di soffiarsi il naso (ma potrebbe esser utile anche a quelli un po' più grandicelli),  e' necessario usare un aspiratore nasale in associazione con dell'acqua fisiologica, per evitare che il muco si accumuli rischiando di arrivare a orecchie, gola, bronchi, ecc., con le complicazioni che ne derivano ( otiti e compagnia bella). Personalmente consiglio piu' aspirazioni di breve intensità e durata, soprattutto prima delle poppate/della pappa e della nanna. Di per se la procedura è abbastanza semplice, ma la parte complicata sarà quella di fare accettare la tecnica al pargolo, che solitamente mal vede di farsi tenere ferma la testa e applicare un imbutino al naso...il suggerimento e' di buttarla sul gioco, con la consapevolezza che con le buone o le cattive questo sporco lavoro va fatto.
3) sconsiglio suffumigi e inalatori di vapore. Oltre ad avere una difficoltà oggettiva ad essere applicati a bambini piccoli; acqua bollente o vapore e bambini non sono di certo un connubio sicuro, anzi, direi assolutamente pericoloso, per danni diretti (rischio di ustioni) che indiretti (danneggiamento delle mucose interne per effetto di calore e delle sostanze volatili eventualmente utilizzate). Molto meglio un costante e controllato ricambio di aria nei locali del bambino, in modo da avere un bassissimo ricircolo di virus.
4) Tanti tanti tanti liquidi, evitando bevande come the e cocacola, ma preferire spremute o semplice acqua non ghiacciata. Frutta fresca a volontà per fornire vitamina C. Se è pur vero che alla fine non esiste una verità assoluta sull'efficacia di quest'ultima contro il raffreddore (quindi evitate magari i vari integratori che promettono miracoli), la frutta sicuramente male non fa, anzi, gli effetti benefici sono comunque molteplici.

Nel caso il raffreddore fosse accompagnato da tosse e mal di gola, i rimedi sono principalmente 2:
-Latte e miele, o ancora meglio propoli (alcuni sconsigliano pero l'uso del miele sotto i 2 anni). Disinfettante naturale ed emoliente, dal buon sapore. Difficile che un bambino non gradisca una cura del genere.
-Rimedi farmacologici. Solo sotto prescrizione del pediatra e nei casi più gravi. Non mi sento di consigliarne alcuno perchè solitamente non necessari.
-Infine alcuni consigliano Echinacea e Zinco... lascio questo a giudizio e consiglio del pediatra. Io personalmente mai dati ai miei figli... E sono guariti tranquillamente.

Ovviamente... Tante tante Coccole...il calore di mamma e papà sono sicuramente il rimedio migliore per un bimbo "raffreddado". Ne avranno bisogno molto più del solito. Evitando magari di prendersi il raffreddore ed entrare in un circolo vizioso di scambio virale, cosa difficile da evitare. Pazienza e dolcezza in grandi quantità.

mercoledì 2 maggio 2012

Il seggiolino per l'auto

Come tutti, prima o poi, ci troviamo difronte a grande dilemma dell'acquisto del seggiolino per l'auto.
La mia S. infatti, che ancora non ha raggiunto gli 8 mesi, inizia ad avere delle serie difficoltà a stare nell'"ovetto", primo diabolico attrezzo per il trasporto di bebè, data la sua lunghezza fuori standard.
Così ho iniziato i vari calcoli per valutare l'acquisto/prestito/regalo di un seggiolino per l'auto.
Innanzi tutto occorre capire la differenza tra i vari modelli che si distinguono in 5 gruppi:

Gruppo 0
La Seggiolino del gruppo 0+Bambini di peso inferiore ai 10 kg
Vanno montati in senso contrario a quello di marcia o in avanti se il bambino pesa almeno 6 kg. In questo gruppo sono comprese anche le "navicelle", da fissare con le cinture dell'automobile.

Gruppo 0+
Seggiolino del gruppo 0+Bambini di peso inferiore ai 13 kg
Hanno le stesse caratteristiche di quelli appartenenti al gruppo precedente ma offrono una protezione maggiore alla testa ed alle gambe.

Gruppo 1
Seggiolino del gruppo 1Bambini di peso compreso tra 9 kg e 18 kg.
Sono montati nel senso di marcia e fissati con la cintura di sicurezza del veicolo.

Gruppo 2
Seggiolino del gruppo 2Bambini di peso compreso tra i 15 e i 25 kg.
Cuscini con braccioli omologati (si usano le cinture del veicolo con l'aggiunta di un dispositivo di aggancio che si fissa nel punto in cui la cintura incrocia la spalla).

Gruppo 3
Seggiolino e adattatore del gruppo 3Bambini di peso compreso tra 22 e 36 kg.
Cuscini senza braccioli da utilizzare sul sedile del veicolo per aumentare, da seduto, la statura del bambino affinché possa fare uso delle normali cinture di sicurezza.

Fin qui tutto tranquillo, naturalmente stiamo parlando di seggiolini omologati, e non prodotti costruiti in Cina o giù di lì.
A complicare la faccenda però c'è anche il fantomatico ISOFIX. In pratica le case automobilistiche si sono accordate per installare nello stesso punto su tutte le auto degli anelli metallici a cui agganciare i seggiolini per trasporto bambini. In linea teorica questo sistema ISOFIX dovrebbe essere obbligatoriamente disponibile su tutte le automobili prodotte dopo il 2006. In pratica conviene sempre verificare che la propria vettura sia dotata fisicamente di questi ganci (basta infilare una mano tra lo schienale e la seduta del sedile posteriore e cercare scorrendo verso destra/sinistra i due ganci)
Gli anelli ISOFIX

Ultimo aspetto da tener conto è anche il metodo di  "fissaggio" del bambino al seggiolino. Fino a quando non passerà di categoria e potrà utilizzare le cinture di sicurezza dell'auto, dovrà essere "fissato" al seggiolino, qui abbiamo le due modalità: o con cinghie a cinque punti o con cuscino di sicurezza
Cinque punti             con Cuscino di sicurezzahttp://img.trovaprezzi.it/prd/262/71328069.jpg

Analizzata la parte tecnica della faccenda veniamo alla parte "commerciale". C'è da dire che di seggiolini ne esistono "di tutti i colori", nel vero senso della parola. Nel cercare la soluzione più sicura e nello stesso tempo economica si potrebbe rischiare di perdersi fra i mille prodotti.

Così vi riporto quello che ho fatto io.
  1. Sicurezza. Per quanto riguarda questo argomento potremmo essere portati a dire che in quanto prodotto di sicurezza passiva, basta che sia omologato. Ma se pensiamo per un attimo al tesoro che abbiamo anche il solo dubbio che possa farsi male ci porta a guardare con un occhio di riguardo l'aspetto della sicurezza. Così potrebbe essere opportuno vedere se qualcuno ha fatto dei test di comparazione. Ad esempio, un ente che ha fatto dei test è l'Automobile Club d'Italia (ACI) ed ha stilato un documento reperibile su internet. Analizzando i documenti di questo tipo si può innanzitutto capire a cosa serve un seggiolino per auto e poi si possono estrarre utili liste di prodotti che a livello di sicurezza sono buoni. Certo, attenzione ai test, potrebbero essere troppo "commerciali", nel senso che tengono "troppo" conto degli sponsor. I test inoltre ci aiutano nella scelta dei vari tipo di fissaggio (ISOFIX, cinture, cuscino)
  2. Prezzo. Trovata una lista di prodotti, inizia la ricerca dei prezzi. Molto utile sicuramente in questo caso la consultazione dai vari siti internet di confronto prezzi si può dedurre quello che è il prezzo medio del prodotto. Attenzione però: quando cercate un prodotto prestate attenzione a digitare correttamente il codice del prodotto desiderato e leggere attentamente le caratteristiche, spesso infatti i codici dei prodotti sono simili e potreste imbattervi in uno che ha un prezzo veramente vantaggioso ma che non è quello che volete. Può essere anche istruttivo fare un giro nei negozi di prodotti per bambini per valutare da vicino i seggiolini e sentire i consigli dei commercianti (e i prezzi).
Alla fine occorre acquistare. Personalmente ho trovato il prodotto preferito su internet risparmiando un bel po', ed il risultato è stato eccellente, visto che la mia S. si sente proprio a suo agio nel nuovo seggiolino auto.


mercoledì 4 aprile 2012

Piccoli momenti di tenerezza

Per la serie neve al sole o cioccolata sul fuoco... questa la sensazione che mi ha pervaso quando ho visto questa scena. Calore profondo e dolcezza infinita. Non saprei davvero come in altro modo descrivere l'esperienza di vedere un bambino di 18 mesi prendere in braccio il fratellino di solo un mese e coccolarlo con tutta la dolcezza che poteva metterci.
Eravamo sul divano a goderci la domenica pomeriggio di relax, quando vista la particolare luce che entrava dalla finestra ho proposto di fare un paio di foto. Nell'alzarmi il piccolino si è agitato un pochino, cominciando a "miagolare", e li è avvenuta la magia. G. ha proteso le mani verso il fratellino, come se lo volesse abbracciare; quindi con attenzione e delicatezza abbiamo provato a mettergli in braccio F.; una scena indimenticabile. Lo ha dolcemente abbracciato, accarezzato con delicatezza, stretto a se stesso. Un paio di baci sulla fronte, poi addirittura delle pacchettine sul pancino, come ci aveva visto fare in quando dovevamo far fare ruttino dopo mangiato o per alleviare le colochette (sorvoliamo sul fatto che fossero sulla schiena e non sul pancino...). E F. sembrava apprezzare queste coccole, visto che si è calmato quasi subito.
Fortuna avere li pronta la macchina fotografica visto che era il motivo per cui mi ero alzato. Peccato che non fosse più professionale, che non potesse fare foto a raffica e che io non abbia pensato a fare il filmatino, ho perso tanti momenti particolari tra una foto e l'altra... Ma alcuni scatti carini mi sono comunque rimasti...ma mai come i ricordi che mi porterò dentro.


 Grazie G. di continuare a stupirmi giorno dopo giorno.