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giovedì 29 marzo 2012

Coliche gassose...poveri bimbi

Sono oramai passate più di tre settimane dall'arrivo del secondo bimbo, e la stanchezza di mamma e papà si comincia a sentire.
Problema principale sono le coliche gassose di F. che rende il sonno di mamma è papà scarso e frammentato.
Le colichette dei lattanti si generano a causa dell'aria che questi inghiottono insieme al latte al momento della poppata, che sia dal seno come nel caso di F., che sia dal biberon. Più il bambino poi è vorace, più queste si intesificano, poichè a maggior velocità di "tiraggio" aumenta anche la quantità di aria che mandano giù.
Per i biberon, qualcuno di questi è dotato di una specie di cannetta interna aggiuntiva, che dovrebbe permettere il ritorno dell'aria e quindi diminuire quella inghiottita dal bambino. Per esperienza personale con G., la loro efficacia è alquanto dubbia, poichè le colichette le aveva lo stesso. Ne aveva meno, ma semplicemente perchè era molto meno vorace, più lento nel tirare, quindi ingurgitava meno aria.
Sembra che l'allattamento naturale contrasti un pochino le coliche, proprio perchè i bambini fanno normalmente più fatica a "tirare", quindi si abituano a mangiare un po' più lentamente. Invece i biberon, anche se regolati a "1 goccia" hanno sempre un buon flusso per i bambini; a detta di tutti infatti se un bambino comincia a nustrirsi con il biberon, molto difficilmente tornerà al "faticoso" seno.
Per la mamma l'importante è verificare che si sia attaccato correttamente, come insegnano a fare sin dalla prima poppata tutte le ostetriche. Oltre a questo si può cercare di "convogliare" meglio il seno stringendolo leggermente per spingerlo verso il bimbo.
Ma a parte questi 2 accorgimenti, tutto poi dipende dallo stile di "tiraggio" del bimbo. F. per esempio è molto vorace, tira con forza e si agita molto. Questo porta a tirare molta aria dai bordi della bocca e quindi a ingurgitarne una gran quantità. Non si può impedirlo e non si può correggere.
Rimane solo quindi da dedicarsi con calma ma decisione alla fase ruttino post-poppata; ma anche questa pratica può non essere sufficiente e molta aria rimanere nel pancino e passare nell'intestino. Queste bolle di aria sono sono le principali colpevoli dei disturbi dei lattanti.
Non è troppo difficile identificare le colichette: il bambino passa da momenti di quiete e sonno a un pianto infastidito, sforzato. Spesso con rossore in volto, pugni serrati e gambine tirate, prima distese poi verso il petto, con movimenti a scatto.
Solitamente sono serali e notturne, non si sa bene perchè, forse proprio per mettere alla prova i genitori. Alcuni pensano siano date dal maggiorn numero di pasti che vengono fatti durante il giorno rispetto alla notte, ma sinceramente mi sembra un po forzata come spiegazione.
Le coliche non sono molto prevedibili ne è possibile fare molto per la loro prevenzione.
I consigli classici che passano dai pediatri sono sempre:
-far attaccare correttamente il bimbo durante le poppate come già detto prima
-far fare ruttino al bimbo dopo i pasti
-favorire un ambiente rilassante, inteso come luci soffuse e suoni bassi.
-cercare di donare un ambiente familiare rilassato. Come già detto anche in altri post, i bambini sono fortemente empatici. Situazioni di stress emotivo e tensioni familiari si ripercuotono velocemente su un lattante, con aumento dello stress e di conseguenza delle coliche.
Ma anche con tutte le attenzioni di questo modo, le coliche gassose sono una costante di tutti i bambini, chi più chi meno.
Cosa fare allora quando si presentano?
I rimedi base sono assolutamente naturali: prima di tutto cercare di far espellere aria dal sederino del bimbo. Si può mettere il bambino a faccia in giù sul braccio e picchettare sul sederino. Oppure disteso sulla schiena aiutarlo nel piegare le gambe sul pancino. Alcuni consigliano se disponibile l'uso di seggiolini vibranti, che doverbbero favorire il movimento delle bolle di aria verso l'uscita...
Rimedi di tipo farmacologico sono prodotti anti-meteorismo; possono essere rimedi naturali a base di Finocchio, Passiflora, Melissa, Liquirizia, Malva, Camomilla, oppure rimedi farmacologici a base di Simeticone. Infine a coadiuvare la terapia si possono usare fermenti lattici in gocce, che stanno dimostrandosi essere efficaci.

Da Farmacista e da papà alcuni prodotti che mi sento di consigliare sono:

Actenacol sciroppo: si tratta di un integratore alimentare naturale, in formulazione di scrioppo non molto denso e scuro (attenzione che macchia molto) contenente passiflora, melissa e sopratutto finocchio. molto apprezzato di solito come sapore, si è dimostrato abbastanza efficace nell'alleviare i sintomi delle coliche sia con G. e F. sia con diversi conoscenti. Il vantaggio poi di essere un prodotto assolutamente naturale è indiscutibile. Attenzione comunque a non esagerare perchè non se ne aumenta l'efficacia. Il dosaggio è di 0,5ml per kg di peso, senza superare il dosaggio massimo di 5ml al giorno.

Mylicon gocce: farmaco a base di Simeticone, SOP di libera vendita in farmacia e parafarmacia, da dare durante o subito dopo i pasti. Solitamente 20 gocce sciolte in poca acqua. Anche in questo caso non bisogna esagerare; il limite è di 4 volte al giorno, per non più di una settimana. Inutile prenderlo se non si presentano le coliche perchè non ha effetto preventivo ma serve proprio a diminuire i simtomi.

Fermenti lattici (Lactobacillus reuteri) in gocce come Reuflor o Dicoflor. Da prendere mattina o sera, meglio non durante i pasti, per almeno 10 giorni. Aiutano lo sviluppo della flora intestinale del bambino e quindi le sue difese dagli scompensi come le coliche. migliora inoltre la digestione del cibo, diminuendone la pemanenza nel tratto intestinale. Alcuni studi sembrano infatti imputare allo scarso o lento sviluppo della flora intestinale il presentarsi delle coliche e che i fermenti possano alleviare questi sintomi.

A tutti questi rimedi, che siano pratici e meccanici oppure naturali e farmacologici, credo che non ci sia cura migliore che le coccole dei genitori e un clima sereno.
Farsi prendere dal panico e dall'ansia non aiuta, sia perchè rischia di cambiare le proprietà del latte nel caso di allattamento al seno, sia perchè questo stress come già accennato si trasmette immediatamente al bimbo aumentandone il nervosismo.
Un bagnetto serale con prodotti rilassanti possono essere un momento di coccole e un adiuvante del riposo notturno.

giovedì 8 marzo 2012

E arrivò il fratellino

E si, la famiglia da qualche giorno si è allargata con l'arrivo di un nuovo bimbo.
Per fortuna tutto bene, sia la mamma che il piccolo stanno benissimo (sopratutto la mamma che non vedeva l'ora di tornare a vedersi i piedi ^^).
Dopo 9 lunghi mesi di attesa, preparazione, dubbi e pensieri, adesso cominciano le sfide.
La prima preoccupazione in assoluto che avevamo noi genitori era ovviamente l'impatto che l'arrivo del fratellino avrebbe avuto su G. Dopotutto si passava da una situazione dove tutte le attenzioni di mamma e papà, nonni, zii e amici erano tutte per lui, a una situazione dove le cose non sono più le stesse.
Primo impegno di tutti, genitori in primis, ma con mia gioia, spontaneamente, anche di tutti gli altri è stato proprio quello di cercare di limitare il più possibile il primo impatto.
Già in ospedale i primi 2 giorni le visite sono state programmate, in modo da non fare trovare il fratellino attaccato alla mamma proprio nel momento in cui G. arrivasse. Ovviamente dopo le giuste coccole con la mamma gli è stato presentato il nuovo arrivato, ma dalla culletta.
Poi dopo qualche minuto, per realizzare che il fratellino non era più nella pancia della mamma, ma era li con lui, abbiamo provato a prenderli in braccio alternativamente uno e l'altro.
Questo per cercare di porre subito entrambi sullo stesso livello, senza assolutamente far sentire escluso il più grande.
Nel frattempo però non abbiamo voluto incrementare le attenzioni o le libertà concesse a G. come sorta di "ricompensa". Questo proprio perchè in seguito le cose sarebbero cambiate, quindi era inutile modificare il nostro atteggiamento verso di lui, ma abbiamo invece cercato ti mantenere le sue abitudini, le sue coccole, le sue necessità, al pari di prima.
La seconda sfida è stata invece l'arrivo a casa del fratellino.
Qui le cose si sono un po complicate, perchè ovviamente la sua presenza era impossibile che non impattasse sulla quotidianità del maggiore. In parte perchè ovviamente la mamma doveva dedicarsi spesso e volentieri al nuovo arrivato, in parte perchè alcune situazioni portavano a dover rimandare o modificare la routine che oramai si era instaurata in famiglia.
Ovviamente le ferie dal lavoro mi hanno permesso di dedicare molto più tempo a G., cercando di coinvolgerlo anche nelle attività domestiche, dal fare la spesa, al riassettare una camera.
Fortuna vuole che il bimbo per ora abbia una specie di senso dell'ordine tutto suo, che lo spinge, talvolta anche ossessivamente, a tenere in ordine la casa come l'ha sempre vista.
Da porte aperte, cassetti non ben accostati, suppellettili spostati dalla loro posizione normale, erano fonte di attività perenne di riordino.
Questo maggiore impegno ha certamente distolto parzialmente la sua attenzione dalla nuova presenza.

Pian piano però ci siamo accorti che la sua consapevolezza mano a mano aumentava. E' prassi oramai che la mattina appena sveglio vaghi per la casa alla ricerca del fratellino, prima ancora di fiondarsi sulla colazione. Una volta individuato e magari constatato che sta ancora dormendo la sua giornata può iniziare.
Durante le frequesti visite di parenti e amici di questi giorni non ha mai mostrato alcuna insofferenza, benchè ci siamo accorti che non perdeva mai di vista dove si trovasse il fratellino o chi lo coccolava. Non ha mostrato particolare gelosia in questi casi, andando a cercare di sostituirsi, ma anzi, sembrava solo monitorare la situazione e poi continuare per la sua strada.

La cosa non ha potuto che allentare leggermente i timori che per ora ci tenevano sospesi; anzi, ci siamo sentiti ancora più sollevati da quando ha iniziato anche a interagire leggermente con il fratellino prodigandosi in baci della buonanotte e carezze quando piange.
C'era infatti anche la paura che vedendo il bambino piangere (cosa assolutamente inevitabile a 4 giorni dalla nascita, vuoi per colichette, vuoi per fame, vuoi per qualunque altro motivo ignoto) potesse essere per lui fonte di irrequietezza o magari di pianto per "solidarietà".
Sembra invece che la cosa non lo disturbi affatto, anzi, in queste occasioni non facciamo altro che invogliarlo a cercare di consolare il fratellino con baci e carezze.

Sembra che alla fine G. si sia dimostrato "più grande" dei suoi stessi genitori... O forse stavolta noi genitori non siamo stati poi cosi male ^^.